"L'umanità si trova oggi ad un bivio: una via conduce alla disperazione, l'altra all'estinzione totale. Speriamo di avere la saggezza di scegliere bene."
"Saggio è chi riesce a vivere inventandosi le proprie illusioni."
Woody Allen
"Ci sono due cose infinite nell'universo: l'universo e la stupidità umana, e della prima non ne sono sicuro"
Einstein


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venerdì 13 febbraio 2009

LA QUESTIONE AMBIENTALE 3


Apprendo oggi con misurato stupore, dei tentativi proposti in sede di Governo di osteggiare la politica regionale pugliese di contenimento alle emissioni inquinanti soprattutto nel polo Ilva.
Dolce Silvio e la sua valletta 69 alle politiche ambientali Prestigiacomo, a tal proposito hanno avuto persino l'ardire di minacciare l'eventuale sottoposizione a vaglio della Corte Costituzionale dei provvedimenti regionali suddetti.
A questo punto devo fare un attimo di pausa. Ciò in quanto, purtroppo, la rabbia non è una facile compagna, men che meno risulta essere una valida consigliera.
Da dove cominciare dunque in questa breve considerazione di circostanza.
Sicuramente non conta sottolineare il fatto che Riva, Boss di Ilva, sia entrato nel gruppo Cai, per il “salvataggio” di Alitalia. Sarei veramente un perverso se considerassi la cosa magari come una sorta di tangente pagata alla politica, per poter continuare a perpetrare indisturbato i propri crimini ai danni dell’ambiente e della popolazione Tarantina/Pugliese. Sarebbe allo stesso modo ridicolo sottolineare quanto sia blasfemia pura il fatto che Dolce osi solo nominare le parole Corte e Costituzionale nella stessa frase. Un rigurgito di decenza personale dovrebbe meglio portarlo a tacere su questa Istituzione, che lui in diverse circostanze ha sia direttamente che indirettamente calpestato.
Ma tutto ciò chiaramente non ha senso, perché è opera meramente mistificatoria e diffamatoria, quindi da scartare aprioristicamente, in quanto insussistente. Un castello accusatorio che non sta in piede insomma e che non adduce argomenti validi. Tanto per usare un po’ di termini sentiti più volte dal processatissimo Dolce e dai suoi sicari della Giustizia.
Come disse qualcuno e ripeterono in molti: “Ci pisciano in testa e dicono che sta piovendo!”. Frase tutto sommato significativa di quel che accade ormai in modo costante in tutti gli affari che abbiano una pur vaga e lontana attinenza con il Dio Denaro. L’unico vero dio capace di unire tutti nella discordia. Capace di moltiplicare le guerre e se necessario farle diventare financo necessarie, anzi addirittura fondamentali per proteggere valori come la democrazia, la libertà, i diritti umani e i diritti in genere. Si scrive scopo umanitario e democratico e si legge guerra spudorata per il petrolio. Si scrive Cai e si legge più inquinamento garantito attraverso la protezione della mafia/politica. Si scrive parlamento e si legge mafia. Si scrive “In god we trust” e si legge il marciume più nero possibile all’ombra della piramide del potere, retta dall’occhio che tutto scruta e domina.
Insomma un rovesciamento della realtà finalizzata ai propri interessi e a quelli degli “amici”. Una cosa nostra che diventa all’occorrenza cosa di tutti i picciotti di buona volontà che si prodigano nel raggiungere, attraverso la politica delle puttane comprate dai magnaccia, il proprio scopo personalistico. Ciascuno di noi ha un prezzo e molti di noi si sono venduti ad uno molto basso per sé e molto alto per tutti.
Parlano di 17000 posti di lavoro a rischio se l’ilva dovesse essere obbligata a rispettare gli stretti protocolli ambientali sulle emissioni. Quello che però si fa finta di non capire è che si rischia di fare una lotta falsa e montata per salvare da una parte qualche migliaia di persone economicamente, mentre ne si uccide lentamente un numero sempre crescente dall’altra. Perché se è vero che è difficile da provare il nesso di causalità tra inquinamento e cancro, esiste qualcuno capace di negare la dannosità del fatto che i bambini a Taranto, secondo uno studio statistico, è come se fumassero 700 sigarette l’anno?
In altre circostanze ho palesato questo genere di pensieri, mi taccio dunque e spero che la ragione prevalga, credo si dica questo in tali situazioni.

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sabato 10 gennaio 2009

ESPERIENZE DI VITA 2



E' da un pò che non scrivo qualcosa su questo diario. Per quanto vorrei farlo le idee proprio non sembrano voler sorgere nella mia mente. Queste due righe le avrò cancellate e riscritte almeno una ventina di volte ma niente...ops le ho superate.
Comunque, riflessioni come sempre ne faccio in abbondanza. Mi piace osservare le cose che mi circondano e star lì a pensare sulle stesse. Meditare su cosa magari sarebbe stato meglio si facesse, per poi rendersi conto che probabilmente "il meglio" non è concetto di facile portata e soluzione. Forse non esiste nemmeno.
Molte cose sono cambiate nel mio mondo e in quello esterno. Troppe cose non sono più quelle di una volta. Forse è un bene o forse no...
L'attivismo iniziale che chiunque può rilevare nei post precedenti a questo, lascia lo spazio alla pacatezza, per dirla con Crozza. Quella che ti fa dire si ma poi in fondo non si può nulla contro alcune volontà più forti di tutto e tutti. Scopri magari che tutto ciò che caratterizza la lotta politica di oggi, destra contro sinistra, altro non è se non una grande finzione creata a tavolino. Ideata e disegnata in modo chirurgico da persone lungimiranti ed astute molti anni fa. Scopri dall'altro lato, che dobbiamo essere veramente molto prevedibili e stolidi per poter essere manipolati e diretti in modo così magistrale senza grossi sforzi. Capisci dunque, che non c'è da stupirsi se l'uso schizofrenico dell'informazione sia uno dei tasselli fondamentali in questo universale gioco di apperenze che mascherano le realtà latenti e mai veramente emerse. Allora Kakà, con i suoi buoni fantamiliardi, è un vettore di questa schizofrenia pura. Dovremmo impegnare noi stessi a scendere in piazza contro la continua presa per il culo perpetrata in tutte le paste da i vertici in modo multiplo, ed invece:"Non si vende Kakà! Non si vende Kakààààà!". Cori e stadi inneggiano ai propri pingui fantocci che invece sghignazzano beffardi alle loro spalle. Tutto pur di non pensare ai problemi reali, pur di non avere impegnata la mente sulla crisi economica letale che rischia di ridurci ad un colabrodo globale.
Facciamo veramente acqua da tutte le parti. Siamo alla frutta ma versiamo e beviamo champagne. Il clima surreale si mischia così bene a quello reale che risulta complicato fare differenze. Siamo alla fine di un'era. Il passaggio si ultimerà a breve, perchè non può piovere per sempre. Il collosso verso cui stiamo beatamente aspirando è dietro l'angolo. Il violino dei musicisti sul Titanic lo sentiamo, ma ci sembra "serafica" musica da discoteca. Bisogna sballarsi e farlo bene! Vivere i propri momenti il più possibile!
Imperativi d'obbligo nella società moderna in cui io mi sento un vecchio di 100 anni.
Siamo veramente una massa d'idioti patentati, incapaci di vedere al di là del prorio naso. Rido di questo.
Ci rido su soprattutto perchè inizio ad apprezzare coloro i quali sono stati capaci di costruire le cose in questo modo. Inizio veramente ad ammirarli per la meravigliosa creatura che essi hanno pensato e prodotto. Il mostro si aggira nelle strade, nelle case, nelle menti è dentro di noi. Siamo marci, vuoti e nulli. In via di putrefazione irreversibile. I vermi banchettano delle nostre carni e noi ridiamo di gusto perchè non vediamo i nostri parassiti. Sono talmente grossi ma talmente piccoli ed infidi da nascondersi ai più.
Brindiamo ai lieti calici pertanto! E che il domani possa giungere in modo meno nefasto dell'oggi.

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mercoledì 29 ottobre 2008

VENDOLA HA RISPOSTO:



Caro Massimiliano (Link testo mia lettera)
capisco il tuo dolore che è anche il mio perché so cosa si prova nel vedere la propria terra deturpata e saccheggiata. Devo dirti però che stiamo facendo il possibile per invertire questa tendenza e per ridefinire, in positivo il volto della Puglia. Portando avanti iniziative virtuose, alcune delle quali pionieristiche, che indicano tutte un’idea di sviluppo lungimirante per il Mezzogiorno, nelle politiche sul lavoro, in quelle energetiche e ambientali, nella culturacome nel welfare.
Il governo regionale di Puglia mette al centro del proprio operato la tutela dell’ambiente, il monitoraggio e la salvaguardia del territorio e dei suoi 800 km di costa, il miglioramento della qualità dell’aria e il controllo delle emissioni nell’atmosfera, il risanamento dei siti inquinati, la gestione ottimale dei rifiuti, lo sviluppo e la compatibilità ambientale.
Sono stati stanziati cinque milioni di euro e istituiti dodici nuovi parchi. Dodici nuovi parchi testimoniano l’impegno del Governo e del Consiglio ma anche del sostanziale svuotamento attuato in precedenza della norma del 1997 che ha dovuto attendere ben 10 anni per essere applicata. In tutto questo periodo la Puglia è stata sostanzialmente privata di una rete di aree protette e questo ha favorito il
conseguente assalto per fini economici (centri turistici, residenze, ecc.) alla parte più bella e significativa del territorio.
Il Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR) è esempio di best practice nel campo della pianificazione energetica. Il P.E.A.R. contiene indicazioni circa i “punti caldi” della politica energetica in Puglia: limiti alle produzioni delle grandi centrali termoelettriche, il no al nucleare e incentivi, senza limiti ma con regole, per tutte le fonti rinnovabili. Il PEAR si pone il compito di modificare ed
orientare la produzione energetica per ridurre le immissioni in atmosfera di CO2, ma anche di NOx di polveri sottili, di SO2, ecc. Per far questo indica scelte precise quali la riduzione del 25% in dieci anni della produzione a carbone del polo di Cerano e la crescita delle rinnovabili dall’attuale 3% al 18% sempre nello stesso periodo di tempo.
Gli orientamenti che il Governo Regionale ha dichiarato e sta assumendo sulla centrale Sorgenia di Modugno o su quella En Plus di San Severo sono dunque connessi a questa ipotesi di programmazione, così come avviene per il regolamento dell’eolico che sancisce la nascita dei Piani Regolatori degli Impianti Eolici (PRIE).
I primi risultati sono già visibili; ad esempio la trasformazione già effettuata della centrale ENEL di Bari (140 MW) da olio combustibile a gas con una riduzione corposa di tutte le immissioni inquinanti e l’abbattimento delle polveri che hanno perseguitato per decenni i residenti. Ma anche la scelta di costruire a Brindisi, su 30 ettari di area industriale, la più grande centrale fotovoltaica-solare d’Europa (11 MW) è significativa della nuova politica energetica pugliese.
Rilevante il piano regionale per lo smaltimento RSU si realizza in:
- "- spreco, + eco": la campagna integrata di informazione e sensibilizzazione sulla pericolosità dei rifiuti, per la promozione della riduzione della produzione dei rifiuti stessi e di incentivo alla raccolta differenziata;
- protocolli di intesa con CONAI, Comieco, CIC per potenziare la raccolta;
- finanziamenti “dedicati” a favore delle Province e degli ATO per quasi 40 milioni di euro in due anni;
- rimodulazione, dal gennaio 2009, della legge dell’ecotassa per premiare i Comuni e gli ATO più virtuosi e penalizzare, invece, quelli negligenti.
- conferma ed ampliamento degli accordi con la Guardia di Finanza,
NOE e Corpo Forestale per prevenire e perseguire i sistemi di smaltimento illecito dei rifiuti.
Ti cito anche la legge "per la tutela e la valorizzazione del paesaggio degli ulivi monumentali della regione" che è una legge esemplare, unica in Europa, che ha messo al riparo dagli espianti gli ulivi plurisecolari, il simbolo e l’immagine della Puglia nel mondo autentici patriarchi verdi della regione che saranno tutelati come
monumenti, attraverso un albo apposito e un monitoraggio annuale.
Una normativa simile non esiste in nessuna altra Nazione ed è la base per la procedura di riconoscimento all’UNESCO degli ulivi come bene da tutelare così come ha chiesto il FAI con una brillante campagna di opinione. Un provvedimento che punta non solo a salvaguardare il patrimonio olivicolo pugliese, fra i più rilevanti d’Italia (oltre 350mila gli ettari coltivati, pari al 25% della superficie agricola utile; 1200 frantoi attivi che trattano 53 diverse varietà di olive), ma anche a contrastare il furto e il "trasloco" illegale delle piante secolari, spesso spedite ad abbellire dimore. E’ una legge che consente di dare un esempio, di percorrere concretamente la strada della tutela e della valorizzazione di un connotato ambientale della nostra terra.
Non solo, quindi, i trulli e Castel del Monte, ma anche circa cinque milioni di piante plurisecolari, alcune risalenti a ben 1500 anni fa, potranno domani godere di questo riconoscimento e di tutela. Intanto, grazie alla legge regionale, gli ulivi sono al riparo dall’espianto per opere di pubblica utilità o dal cambio colturale o dalla vendita in quanto pianta ornamentale. Per quanto riguarda Taranto, la Regione
Puglia è intervenuta per modificare, per riequilibrare, per provare a coniugare le ragioni della salute e quelle del lavoro.
E’ stato sottoscritto un protocollo di intesa che ha coinvolto ILVA e tutte le parti sociali, un accordo di programma con il Ministero dell’Ambiente ha indirizzato le procedure di AIA (autorizzazione integrata ambientale).
Il tutto per modificare in concreto le condizioni ambientali, per ridurre l’inquinamento, per far respirare la gente e dare una speranza di futuro.
Alcuni obiettivi sono stati raggiunti:
72 progetti di risanamento ambientale in ILVA sono stati già realizzati, un’altra sessantina sono in corso o programmati, è stato rimosso l’amianto, dismesse le apparecchiature al PCB, ridotto il cumulo di olivina, applicata una sperimentazione sulle diossine per ridurne la carica distruttiva, migliorate le emissioni in atmosfera, ma tutto questo non basta.
Mi rendo conto, Massimiliano, che in due anni e mezzo non abbiamo fatto miracoli ma stiamo facendo del nostro meglio per fare in modo che le brutture di cui parli nella lettera diventino presto solo un ricordo.

Cari saluti
Nichi Vendola

P.s.: Per il testo della mia lettera ecco il link.

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martedì 12 agosto 2008

IL SALENTO DA MORIRE



I 20 IMPIANTI PIU' INQUINANTI D'ITALIA
(EMISSIONI DI CO2 NEL 2007)

Greenpeace ha pubblicato la lista delle centrali-aziende più “virtuose” d’Italia. Poteva mica mancare l’asse d'acciaio e carbone (scusate l’ironia ma è un argomento troppo da ridere) costituito dalle meravigliose, un volta, Brindisi e Taranto. Beh che dire 5 centrali, con quelle percentuali poi, sono un orgoglio di non poco conto per noi salentini. Senza dimenticare i 2 inceneritori di Statte e Massafra (Taranto. Date un'occhiata alla Mappa degli inceneritori sopra.)

Si ringraziano i “Signori” che hanno permesso tutto ciò e soprattutto i complimenti vivissimi vanno a noi civili ed uniti cittadini che abbiamo permesso ci venisse servito il pacco. Eccole di seguito le centrali:

1) CENTRALE TERMOELETTRICA DI BRINDISI SUD Enel 14.198.000(a) 13.417.000(b) + 781.000(c)

2) STABILIMENTO ILVA DI TARANTO Ilva 10.620.000 8.990.000 + 1.630.000

3) CENTRALE TERMOELETTRICA DI TARANTO Edison 9.502.000 8.507.000 + 995.000

4) RAFFINERIE SARAS DI SARROCH Saras 6.259.000 6.160.000 + 99.000

5) CENTRALE TERMOELETTRICA DI MONTALTO DI CASTRO Enel 4.582.000 729.000 + 3.853.000

6) CENTRALE TERMOELETTRICA DI FIUMESANTO Endesa Italia 4.314.000 3.615.000 + 699.000

7) CENTRALE TERMOELETTRICA DI FUSINA Enel 4.246.000 4.750.000 - 504.000

8) RAFFINERIA DI GELA Eni 3.875.000 3.652.000 + 223.000

9) CENTRALE TERMOELETTRICA DI VADO LIGURE Tirreno Power 3.824.000 3.289.000 + 535.000

10) CENTRALE TERMOELETTRICA DI LA SPEZIA Enel 3.665.000 3.407.000 + 258.000

11) CENTRALE TERMOELETTRICA DI SAN FILIPPO DEL MELA Edipower 3.341.000 1.357.000 + 1.984.000

12) CENTRALE TERMOELETTRICA DI MONFALCONE Endesa Italia 2.992.000 2.244.000 + 748.000

13) STABILIMENTO DI FERRERA ERBOGNONE Enipower 2.964.000 2.750.000 + 214.000

14) CENTRALE TERMOELETTRICA DI BRINDISI NORD Edipower 2.925.000 3.174.000 - 249.000

15) CENTRALE TERMOELETTRICA DI TORREVALDALIGA SUD Tirreno Power 2.790.000 1.608.000 + 1.182.000

16) STABILIMENTO DI BRINDISI Enipower 2.663.000 953.000 + 1.710.000

17) CENTRALE TERMOELETTRICA DI TAVAZZANO Endesa Italia 2.652.000 1.703.000 + 949.000

18) CENTRALE TERMOELETTRICA DI PIOMBINO Edison 2.636.000 2.226.000 + 410.000

19) CENTRALE TERMOELETTRICA DI LA CASELLA Enel 2.446.000 2.814.000 - 368.000

20) CENTRALE TERMOELETTRICA DI SULCIS Enel 2.430.000 1.232.000 + 1.198.000

(a) Emissioni Verificate (b) Quote Assegnate (c)Differenza 2007 (I seguenti dati valgono in ordine per tutte le 20 centrali).



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giovedì 31 luglio 2008

NAPOLI DOCET!!!



San Michele Salentino Comune ad impatto ambientale, connesso ai rifiuti, elevato . In seguito alla presa visione dei dati disponibili in rete, http://www.rifiutiebonifica.puglia.it/datipercomune.php (Cliccate sul link poi su "RSU per comune" e fatevi due risate visionando le percentuali di tutti i comuni pugliesi: Uno scandalo!!!), "Raccolta Differenziata" nel nostro comune, sono giunto a questa considerazione brutale ma efficace. Si parla, per riassumere in breve la gravità della situazione, del 2% circa rispetto a quella "Indifferenziata". Tonnellate e tonnellate di rifiuti che vanno ad intasare le già piene discariche che provocano i noti effetti igienici, ambientali e sanitari.

Bisogna, pertanto, sensibilizzare i Sammichelani a questo argomento, affinchè si proponga, nelle sedi istituzionali, la risoluzione dell'annoso problema attraverso una politica dei rifiuti più centrale e strategicamente volta al breve rientro nelle soglie statitiche di altri comuni certamente più virtuosi del nostro.

Napoli è solo la punta di un iceberg profondo che, soprattutto nel nostro martoriato meridione, costituisce il grosso del problema. Raggiungere una pianificazione intelligente e immediata è l'unico sistema per poter evitare che a breve si possa finire nella medesima situazione in cui versa da anni la Campania e che molti già iniziano a paventare per regioni come il Lazio, la Puglia.


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P.S.: Riporto qui il link della bella iniziativa del Comune, di semplificazione della raccolta differenziata.
Siamo tutti consapevoli, tuttavia, del fatto che sia necessaria la raccolta porta a porta. L'unica valida per risolvere i problemi!

P.S.2: Consulatanto il verbale del Consiglio Comunale del 27 Giugno 2008, ho appreso che anche a S Michele S sta per essere avviata la raccolta differenziata porta a porta. Stiamo a vedere come andrà a finire e se veramente la raccolta verrà effettuata...


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venerdì 16 maggio 2008

DISONORATO PER IL papa-sceicco NEL SALENTO!!!


Qualcuno potrà inorridire per la portata sicuramente palesemente polemica dell'intestazione, però ho voglia di esprimere il mio dissenso per "l'evento".
Trattasi di evento mediatico infatti. Uno di quelli che fanno guadagnare un pò di fama, potere e anche qualche quattrino ai soliti noti. Beh considerando che si vocifera siano stati spesi 18.000 € solo per il servizio di piatti, in cui verrà sfamato il por...ehm... il santo padre, è facile intendere la portata assoluta dell'evento. Vedere sfilare in Tv (in realtà ho resistito ben poco) i lustranatiche che si accalcavano per poter ringraziare la eminentissima personalità che si è degnata, a quanto pare dopo mille anni di distanza, "pensate che scarogna!", di far visita al Nostro Salento, mi ha fatto un certo effetto. Mi ha infastidito la meschinità, la falsità e l'ipocrita ostentazione di santità da parte di tutti (Fitto & Co). La riluttanza per l'insieme di queste cose poi è divenuta irrimediabile, e mi ha fatto allontanare schifato dal televisore, quando
è stato fatto riferimento, da parte di una giornalista, alla preghiera che si sarebbe offerta al papa relativamente ai problemi che affliggono questa Terra. Problemi come la disoccupazione, la fuga delle menti, ecc.... Problemi che meritano attenzione reale e risoluzione concreta, ma che invece ottengono la solita vuota copertura di facciata, specularmente volta a rendere la sacralità dell'evento e al farsi belli per la "grande occasione".
Beh sicuramente aiuterà tantissimo sapere che siano stati spesi circa 10.000.000 di euro per risistemare strade e per organizzare al meglio tutto per la circostanza.
Aiuterà la famiglia di precari sapere che, mentre essa deve fare i conti con il caro vita e con le vicissitudini di ogni giorno per resistere e tirare avanti con un reddito annuo ai limiti dell'indecenza, il santissimo papa mangerà nei suddetti piatti da 18.000 euro (che probabilemnte dopo verranno esposti o peggio ancora cremati, in quanto non più utilizzabili da persone comuni e mortali) dato che quella somma aiuterebbe magari la famiglia stessa a vivere in modo un pò più dignitoso.
Aiuterà o forse non ci farà caso perchè:" In fondo quello è il santo padre!".
Lungi da me l'idea solita del rimembrare a tutti la condizione in cui ha versato Cristo nei suoi anni terreni. Non mi pare di aver mai letto di una pranzo con piatti di oro o bicchieri di cristallo nell'ultima cena? (attendo però da chi eventualemente fosse diversametne informato qualche riscontro contrario).
Mi sento, dunque, umiliato dal fatto che non ci siano soldi per i "cani come noi", però se ne possano spendere così tanti ( fondi europei...) per uno solo di "quelli lì". Soldi pubblici che non vengono utilizzati per il pubblico, se non per l'evento, ma per una singola insulsa persona. Qualcuno mi ha detto:" Di cosa ti lamenti visto Brindisi ora come l'hanno ravvivata? Questo rimane a noi!". Il problema stà prorio lì!. Stà nell'umiliazione subita dalla popolazione, la quale avrebbe a mio avviso dovuto sì accalcarsi al seguito del papa, ma spinta, a mio avviso, da ben altri motivi.
"Spogliarsi dei beni terreni e tornare a predicare il Vangelo come faceva Gesù!" Questo è a voi richiesto. Questa è la vera vocazione. In questo modo io potrei accettare in modo neutrale la presenza di chiunque, purchè ciò sia fatto nel rispetto dell persone che abitano questa Terra.
Vocazione vera e non vanto e lustro e smania di potere e voglia di prevalere e cupidigia e tutto ciò che non rientra nei dogmi, di cui i clerici si riempiono tanto la bocca.
E' per questo motivo e per altri che ora non mi dilungo nel descrivere, che non accetto la presenza del tale lì.

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martedì 22 gennaio 2008

ABILITA'



Finalmente posso dire di aver compreso il concetto di abilità.
Di recente mi è capitato di aver avuto, in modo più diretto, contatto con persone "diversamente abili". Ed è proprio in quel momento che sono riuscito a comprendere quale fosse la reale entità, la portata concreta del concetto sotteso alla nozione di "diversamente abile". Vedere una ragazza, con disabilità deambulatoria, sprigionare una forza tale da pervadere totalmente chiunque sia a contatto con essa. Concepire in modo così semplice, ma allo stesso tempo così forte il sacro valore della vita. Dare ad essa un significato superiore, significato che individui con altre abilità, tra cui io, non sarebbero stati in nessun modo capaci di concepire, mi ha fatto riflettere.
Ho capito che il termine non va utilizzato in funzione di veste eufemistica, di un concetto che altrimenti si risolverebbe in una sgarbata manifestazione epiteta. Ma piuttosto una proiezione letterale, convenzionalmente strutturata nella forma testè enunciata, di una serie di caratteristiche reali della persona. I soggetti com'è noto, sono portatori di attributi che conformano la personalità, la identificano e la rendono unica tra milioni. Ne disegnano i contorni e fungono da coadiuvante sociale nella fondamentale fase di interazione esterna con gli altri individui. Sono, in parole semplici, le caratteristiche peculiari che formano il nocciolo duro di soggettività intrinseco a ciascuno di noi. Su tali presupposti, sono giunto a comprendere come "diversamente abili", in realtà, non siano i soggetti che comunemente si usa definire tali, e quindi una particolare categoria d'individui, ma bensì tutta l'intera genia umana, in considerazione proprio del fatto della diversità che è nostra pertinenza. Ho compreso ciò riflettendo sull'assunto, pregiudiziale e quindi aprioristicamente scorretto, di retaggio tradizionalistico, che valuta "taluni soggetti mancanti tout court rispetto agli altri" e non "differenti per abilità rispetto agli altri". Ma in realtà ciò che spicca maggiormente è l'errore d'impostazione del modo di concepire l'altro. Questo in quanto, la persona, come dovrebbe essere ormai chiaro, non deve essere giudicata in ragione di una connotazione corporea o comunque esteriore e marginale, ma bensì sulla base di una analisi attenta e non pregiudiziale della stessa. Perchè per dirla con Einstein:"Il giudizio non preceduto da un'attenta analisi, rappresenta il massimo dell'ignoranza". Pertanto anche io personalmente potrei definirmi "diversamente abile", in ragione delle mie capacità, le quali fungono da fondamento specifico della mia personale abilità a porre in essere talune cose piuttosto che altre.
Ho riflettuto molto sulle capacità di questa Persona e mi sono reso conto di come nel farlo non ero minimamente attratto dal superficiale. Ciò che catturava la mia attenzione era, non già il futile, ma bensì ciò che io ho ritenuto molto utile, ossia quel particolare modo di concepire le cose, che mi ha permesso di ricevere una indimenticabile lezione di vita, che è entrata a far parte del mio bagaglio di esperienze. Per tal motivo, dunque, mi sento in dovere di ringraziare con un piccolo pensiero questa Persona... Grazie Vale!!!

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sabato 1 dicembre 2007

IL PADRINO DA CORLEONE



Parallelamente con il post di Dario, pubblico questo piccolo commento sulla serie "Il Capo dei Capi".
Banale sarebbe se mi soffermassi sul successo che lo stesso ha ottenuto in tutto l'arco delle sei puntate trasmesse. Invece, come è mio solito, tenterò di complicarmi e complicarvi la vita...iii, con delle elucubrazioni inerenti la forza latente espressa dal film.
Già in altre situazioni mi è capitato di scrivere di questo genere di cose ed in questa circostanza voglio proprio sottolineare l'aspetto "esoterico" che si è potuto dedurre.
In diversi passaggi è venuta fuori la nota dolente della commistione tra affare mafioso e affare politico, tra le Istituzioni Repubblicane e le propagini malavitose.
Ciò che personalmente non sono riuscito a comprendere però, è se la cosa sia bilanciata, come il film ha voluto far credere?. Mi riferisco ad una sorta di accordo tra le due forze. O se al contrario, sia lo Stato a controllare e gestire a proprio piacimento ed interesse la cosa?.
E' un dubbio che mi porto e che difficilmente potrà avere risoluzione, anche perchè privo di riscontri accertabili fin in fondo. Basti pensare ai vari magistrati i quali sono morti o sono stati avocati, ogni qual volta venissero ad impattare con gli interessi del Palazzo. Si pensi ai vari noti Falcone, Borsellino, De Magistris di recente e tanti altri.
La cosa quindi mi lascia perplesso e mi fa riflettere sulle possibili trame che vengono intrecciate a nostra totale insaputa.

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mercoledì 28 novembre 2007

NEGRAMARO NIGHT...


Nottata all'insegna del prodotto salentino: Negramaro!!!
Esperienza memorabile iniziata con la sistemazione dei due NegroAmanti (termine coniato non da me... scusa Giulia...iii)nel tardo pomeriggio del giorno 27 nel "B&B Negramaro", manco a farla apposta. Proseguita con la cena nel ristorante da "Guido", come antipasto preserale al mitico concerto degli eclettici "Giuliano & Co.", meglio noti come "Negramaro".
E finalmente ... la curiosità nei riguardi di un concerto che si sarebbe tenuto, cosa insolita, in un teatro è divenuta meraviglia e senso di puro appagamento dal momento in cui il "folletto" ha iniziato a dare spettacolo concedendo libero sfogo al proprio talento.
Sulle righe il momento del duetto a suon di "pizzica"con un artista locale, le solite e note movenze di Giulio e poi tanta arte che in effluvi ha inondato la platea. La maestria negli assoli dei vari protagonisti a colpi di piano e chitarra hanno fatto rimanere sbalorditi tutti. La giusta dose di originali effetti sonori tipo tribali, etnici, misto a new age hanno incantato. E poi gli inframezzi in cui il leader dei Negra si è lanciato sornione in dialettismi, rassicurato dal fatto di giocare in casa. Insomma un impasto magistrale compiuto ad arte che mi ha fatto comprendere il reale motivo del successo di questi "Signori della Musica".
Il tutto contornato da uno splendido corollario, rappresentato dalla Persona che in questa come in altre vicende mi ha accompagnato e alla quale va un ringraziamento speciale...

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sabato 29 settembre 2007

ESPERIENZE DI VITA



La vita riserva a tutti un fascio infinito di momenti, di esperienze ed emozioni le quali possono determinare sensazioni differenti. In questo post mi voglio soffermare su un aspetto relativo a questa sfera di esperienze. Quelle dette comunemente interindividuali.
Io personalmente dalla vita ho imparato che non ci sono poi così tante "Persone" su cui poter fare affidamento. Potremmo abbreviare il tutto con un aforisma conciso e utile: "pochi ma buoni".
Può sembrare una visione banale e magari pessimistica ma è una realtà che a volte mi ha portato a fare incontri “poco costruttivi”, per usare un eufemismo.
Ciò da cui sono stato maggiormente colpito è il modo di atteggiarsi e l'indole discutibile di talune persone. Guardare l'evolversi costante e progressivo dell'aggressività, ma soprattutto dell'ipocrisia unita a opportunismo dei medesimi mi ha veramente stupito. Rapportando questi ad un altro genere animale, ulteriore rispetto al nostro, potrei paragonarli a delle api, le quali altro non fanno se non passare da una fiore ad un altro (come questi passano da una persona all'altra) succhiandone via, a proprio gradimento e discrezione, linfa vitale per il proprio mero interesse personale e la propria sopravvivenza. Vedere costoro, dunque, adoperarsi in sorrisi beffardi, affermazioni di facciata ma, cosa ancor più grave, osservare come, in alcune circostanze, gli stessi non avessero nemmeno bisogno di usare modi poi così rispettosi per ottenere i medesimi risultati, quindi comunque profitto, mi ha fatto comprendere quanto in basso possano arrivare alcune persone e quanto ceche e stupide siano le altre.
Ed è proprio questa cosa che mi ha colpito di più, ossia riscontrare come i "soggiogati" non si accorgessero di quanto riprovevoli e meschini fossero i comportamenti dei "soggioganti", anche quando questi erano apertamente e deliberatamente irrispettosi. E' stato sconfortante ma allo stesso tempo meritevole di compassione constatare come venissero usati, facendo affidamento sulla falsa credenza di essere a contatto con tutt’altra pasta di "uomini". E cosa oltremodo ancor più grave era che là dove si veniva magari in aiuto di questi, con comportamenti di commiserato rispetto, essi non comprendevano paradossalmente chi si fosse veramente "prodigato" per aiutarli. Ma al contrario si scagliavano contro quasi scaricando le proprie frustrazioni e sconfitte.
Malgrado ciò, anzi proprio in ragione di ciò, mi sono reso conto di quanto sia necessario nella vita, da un lato, mettere un occhio in più di riguardo soprattutto con chi magari non si conosce da sufficiente tempo (anche se il tempo non è un dato importante in molti casi), perché molta gente vive alle spalle degli altri sfruttandone la stupidità o distrazione, secondo i casi. Dall'altro lato di quanto sia necessario lasciare i poveri sciocchi vittima dei loro stessi "carnefici" senza intervenire. Tanto non comprenderebbero.
Lungi da me l’idea di fare dei futili moralismi fini a se stessi, sicuramente anche io mi sarò trovato a sbagliare in molte situazioni per le quali me ne assumo la responsabilità e chi mi conosce veramente sa che lo faccio, ma qui si discute di un altro aspetto. Malgrado ciò, a margine di tutto, soffermandomi a riflettere sul concetto stesso di amicizia, su quale sia l’utilità e la portata reale di questa parola, prendo atto del fatto che l’amicizia non è una relazione unilaterale e vuota, fine a se stessa in qualche modo, ma bensì un momento di crescita sociale e umano delle proprie attribuzioni personali.
L'amicizia, quella vera, è un rapporto bellissimo in cui individui diversi scambiano reciprocamente dei momenti importanti della propria vita e condividono tutti i riscontri reali, siano essi positivi o negativi. Non un momento in cui bisogna con tutti i modi e i mezzi possibili , siano pure essi di bassa caratura morale, raggiungere i propri scopi. Ma uno scambio naturale di idee, di sentimenti, di “favori”, di emozioni, di tutto un pacchetto vasto e incommensurabile di cose che rendono la relazione amichevole quel meraviglioso momento di condivisione della propria esistenza e che ti fanno sorridere alla vita.
Per concludere, posso dire come per me personalmente, sia stato e sia tuttora un grosso privilegio, malgrado quanto precedentemente rilevato, avere avuto modo di conoscere alcune Persone, che meritano tale appellativo. Queste sono le uniche in grado di rispettare quei canoni or ora espressi, che rendono giustizia alla parola amicizia.
E proprio queste Persone, in definitiva, mi permettono di dimenticare le esperienze magari negative, qualunque esse siano, che si sono percorse nel cammino comunque bellissimo sebbene difficoltoso della vita.
A Loro dedico l’ultimo pensiero, in quanto ritengo ciò dovuto…Grazie!!!

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