"L'umanità si trova oggi ad un bivio: una via conduce alla disperazione, l'altra all'estinzione totale. Speriamo di avere la saggezza di scegliere bene."
"Saggio è chi riesce a vivere inventandosi le proprie illusioni."
Woody Allen
"Ci sono due cose infinite nell'universo: l'universo e la stupidità umana, e della prima non ne sono sicuro"
Einstein


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mercoledì 29 ottobre 2008

VENDOLA HA RISPOSTO:



Caro Massimiliano (Link testo mia lettera)
capisco il tuo dolore che è anche il mio perché so cosa si prova nel vedere la propria terra deturpata e saccheggiata. Devo dirti però che stiamo facendo il possibile per invertire questa tendenza e per ridefinire, in positivo il volto della Puglia. Portando avanti iniziative virtuose, alcune delle quali pionieristiche, che indicano tutte un’idea di sviluppo lungimirante per il Mezzogiorno, nelle politiche sul lavoro, in quelle energetiche e ambientali, nella culturacome nel welfare.
Il governo regionale di Puglia mette al centro del proprio operato la tutela dell’ambiente, il monitoraggio e la salvaguardia del territorio e dei suoi 800 km di costa, il miglioramento della qualità dell’aria e il controllo delle emissioni nell’atmosfera, il risanamento dei siti inquinati, la gestione ottimale dei rifiuti, lo sviluppo e la compatibilità ambientale.
Sono stati stanziati cinque milioni di euro e istituiti dodici nuovi parchi. Dodici nuovi parchi testimoniano l’impegno del Governo e del Consiglio ma anche del sostanziale svuotamento attuato in precedenza della norma del 1997 che ha dovuto attendere ben 10 anni per essere applicata. In tutto questo periodo la Puglia è stata sostanzialmente privata di una rete di aree protette e questo ha favorito il
conseguente assalto per fini economici (centri turistici, residenze, ecc.) alla parte più bella e significativa del territorio.
Il Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR) è esempio di best practice nel campo della pianificazione energetica. Il P.E.A.R. contiene indicazioni circa i “punti caldi” della politica energetica in Puglia: limiti alle produzioni delle grandi centrali termoelettriche, il no al nucleare e incentivi, senza limiti ma con regole, per tutte le fonti rinnovabili. Il PEAR si pone il compito di modificare ed
orientare la produzione energetica per ridurre le immissioni in atmosfera di CO2, ma anche di NOx di polveri sottili, di SO2, ecc. Per far questo indica scelte precise quali la riduzione del 25% in dieci anni della produzione a carbone del polo di Cerano e la crescita delle rinnovabili dall’attuale 3% al 18% sempre nello stesso periodo di tempo.
Gli orientamenti che il Governo Regionale ha dichiarato e sta assumendo sulla centrale Sorgenia di Modugno o su quella En Plus di San Severo sono dunque connessi a questa ipotesi di programmazione, così come avviene per il regolamento dell’eolico che sancisce la nascita dei Piani Regolatori degli Impianti Eolici (PRIE).
I primi risultati sono già visibili; ad esempio la trasformazione già effettuata della centrale ENEL di Bari (140 MW) da olio combustibile a gas con una riduzione corposa di tutte le immissioni inquinanti e l’abbattimento delle polveri che hanno perseguitato per decenni i residenti. Ma anche la scelta di costruire a Brindisi, su 30 ettari di area industriale, la più grande centrale fotovoltaica-solare d’Europa (11 MW) è significativa della nuova politica energetica pugliese.
Rilevante il piano regionale per lo smaltimento RSU si realizza in:
- "- spreco, + eco": la campagna integrata di informazione e sensibilizzazione sulla pericolosità dei rifiuti, per la promozione della riduzione della produzione dei rifiuti stessi e di incentivo alla raccolta differenziata;
- protocolli di intesa con CONAI, Comieco, CIC per potenziare la raccolta;
- finanziamenti “dedicati” a favore delle Province e degli ATO per quasi 40 milioni di euro in due anni;
- rimodulazione, dal gennaio 2009, della legge dell’ecotassa per premiare i Comuni e gli ATO più virtuosi e penalizzare, invece, quelli negligenti.
- conferma ed ampliamento degli accordi con la Guardia di Finanza,
NOE e Corpo Forestale per prevenire e perseguire i sistemi di smaltimento illecito dei rifiuti.
Ti cito anche la legge "per la tutela e la valorizzazione del paesaggio degli ulivi monumentali della regione" che è una legge esemplare, unica in Europa, che ha messo al riparo dagli espianti gli ulivi plurisecolari, il simbolo e l’immagine della Puglia nel mondo autentici patriarchi verdi della regione che saranno tutelati come
monumenti, attraverso un albo apposito e un monitoraggio annuale.
Una normativa simile non esiste in nessuna altra Nazione ed è la base per la procedura di riconoscimento all’UNESCO degli ulivi come bene da tutelare così come ha chiesto il FAI con una brillante campagna di opinione. Un provvedimento che punta non solo a salvaguardare il patrimonio olivicolo pugliese, fra i più rilevanti d’Italia (oltre 350mila gli ettari coltivati, pari al 25% della superficie agricola utile; 1200 frantoi attivi che trattano 53 diverse varietà di olive), ma anche a contrastare il furto e il "trasloco" illegale delle piante secolari, spesso spedite ad abbellire dimore. E’ una legge che consente di dare un esempio, di percorrere concretamente la strada della tutela e della valorizzazione di un connotato ambientale della nostra terra.
Non solo, quindi, i trulli e Castel del Monte, ma anche circa cinque milioni di piante plurisecolari, alcune risalenti a ben 1500 anni fa, potranno domani godere di questo riconoscimento e di tutela. Intanto, grazie alla legge regionale, gli ulivi sono al riparo dall’espianto per opere di pubblica utilità o dal cambio colturale o dalla vendita in quanto pianta ornamentale. Per quanto riguarda Taranto, la Regione
Puglia è intervenuta per modificare, per riequilibrare, per provare a coniugare le ragioni della salute e quelle del lavoro.
E’ stato sottoscritto un protocollo di intesa che ha coinvolto ILVA e tutte le parti sociali, un accordo di programma con il Ministero dell’Ambiente ha indirizzato le procedure di AIA (autorizzazione integrata ambientale).
Il tutto per modificare in concreto le condizioni ambientali, per ridurre l’inquinamento, per far respirare la gente e dare una speranza di futuro.
Alcuni obiettivi sono stati raggiunti:
72 progetti di risanamento ambientale in ILVA sono stati già realizzati, un’altra sessantina sono in corso o programmati, è stato rimosso l’amianto, dismesse le apparecchiature al PCB, ridotto il cumulo di olivina, applicata una sperimentazione sulle diossine per ridurne la carica distruttiva, migliorate le emissioni in atmosfera, ma tutto questo non basta.
Mi rendo conto, Massimiliano, che in due anni e mezzo non abbiamo fatto miracoli ma stiamo facendo del nostro meglio per fare in modo che le brutture di cui parli nella lettera diventino presto solo un ricordo.

Cari saluti
Nichi Vendola

P.s.: Per il testo della mia lettera ecco il link.

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